IL PROGETTO

Lo scopo

Ar-Theò elabora percorsi, laboratori ed esperienze che aiutino ad incontrare i tesori dell’arte cristiana (e non solo!) per quello che sono realmente, e cioè “parole da ascoltare con gli occhi”, rivolte da autori che sono “profeti e testimoni”, perché noi “lettori/spettatori” ne diventiamo a nostra volta interpreti belli, originali e creativi.

L’intreccio artistico del cosa (messaggio) e del come (forma) può diventare un’autentica rivelazione nella misura in cui si impara ad entrarvi. Infatti, parafrasando un’espressione caratteristica degli studiosi di narratologia biblica, “la narrazione/manifestazione del Signore della storia è mediata da quei signori delle storie/scene che sono i poeti/artisti”.  Questo può accadere perché gli artisti rappresentano un Dio che si è fatto visibile nell’umanità di Cristo e che ha intrecciato la sua storia ed il suo mondo con le storie ed i mondi degli uomini: non è quindi fuori luogo parlare di un’artheologia che si impegna ad approfondire e valorizzare l’aspetto artistico (messa in scena) e lo spessore teologico (Parola di Dio) del patrimonio culturale cristiano.

Il metodo

Per fare questo, occorre essere consapevoli che ogni opera d’arte cristiana è il risultato di un lungo processo compositivo e, per essere valorizzata in ambito pastorale, va indagata con un metodo ermeneutico appropriato che, a partire tanto dalla nostra esperienza sul campo quanto dagli orientamenti teorici che ispirano il nostro lavoro, chiamiamo “del triplice sguardo”: etico, estetico ed evangelico. Questo tipo di approccio parte ponendosi davanti all’opera (sensi, emozioni, vissuto personale), cercando poi di andarvi dietro e dentro (analisi storico-artistica, iconografica e iconologica), per spingersi oltre (esperienza estetica e contemplativa), ed infine tornarvi davanti con sguardo rinnovato.

Il metodo, sperimentato in molteplici occasioni, ha il pregio di coinvolgere le persone, che si sentono stimolate a dialogare con l’opera a partire dal proprio vissuto. In questo modo, esse si sentono chiamate in causa non come mere spettatrici ma come attori delle dinamiche, dalle quali non sono esclusi nemmeno i cosiddetti “formatori”: specialmente con gli adulti, essi infatti sono chiamati ad essere dei veri e propri “compagni di viaggio”, perché solo così agevolano l’innescarsi di dinamiche trasformative.

Va sottolineato inoltre che il metodo, per i diversi approcci che esso chiama in causa, invoca la necessità di un lavoro di équipe. Artheò stesso adotta questo metodo di lavoro e invita gli operatori pastorali che vogliano utilizzare l’arte ad avvalersene

Lo stile

Prima ancora che avvalersi di diverse competenze, Ar-Theò ritiene fondamentale quella “umana”: le iniziative proposte, di qualsiasi tipo esse siano, vogliono prima di tutto essere segno e testimonianza di una chiesa accogliente, misericordiosa, bella. Se la cura delle relazioni, il clima di amicizia e condivisione, il senso di accoglienza dell’altro sono il cuore di qualsiasi esperienza pastorale, ciò vale, se possibile, ancora di più per la pastorale con l’arte, chiamata ad essere segno di una chiesa bella come bella è l’arte di cui si è sempre avvalsa Ar-Theò vuole vivere la via pulchritudinis anche e soprattutto nel fare chiesa.

Gli obiettivi

Ar-Theò si impegna a lavorare in diversi settori:

1. Formazione

  • Elaborare progetti di formazione per catechisti ed operatori pastorali, per aiutarli ad acquisire metodo, accortezze e competenze necessarie per chi desidera assumere un ministero di valorizzazione pastorale dell’arte.
  • Formare i docenti di IRC ad una valorizzazione dell’arte in prospettiva didattica.
  • Sostenere percorsi di formazione per diverse categorie di destinatari e per operatori di settore (disabili, carcerati, profughi-richiedenti asilo…).
  • Favorire la conoscenza, il confronto e la diffusione di buone pratiche di pastorale con l’arte.

2. Affiancamento e consulenza

  • Integrare progetti pastorali diocesani o parrocchiali offrendo un accompagnamento artistico ai temi individuati.
  • Rendersi disponibile per le richieste di valorizzazione del patrimonio locale, in collaborazione con strutture già operanti sul territorio (Uffici Beni culturali, Musei Diocesani, Associazioni…)

3. Produzione di materiali

  • Progettare itinerari di primo annuncio e di catechesi con l’arte.
  • Creare una sussidiazione artistica per i tempi forti e per le feste dell’anno liturgico.

4. Studio e ricerca

  • Curare pubblicazioni nell’ambito della pastorale e dell’evangelizzazione con l’arte.